Basandosi sul modello delle “4 I” proposto da FAO per accrescere l’efficacia delle politiche per la nutrizione e la sicurezza alimentare attraverso un approccio di tipo territoriale, il corso illustrerà, innanzitutto, i fondamenti teorici di quest’ultimo per affrontare il problema della garanzia di cibo sicuro e in quantità adeguata alla popolazione mondiale.
Successivamente, verranno illustrati i pilastri a sostegno di tale approccio, associando a ciascuno la necessaria evidenza empirica. Verranno presi a riferimento, dunque, i 4 pilastri caratterizzanti l’approccio territoriale: il ruolo delle Istituzioni, l’Inclusività, l’Informazione e l’Innovazione.
In particolare, un team di esperti internazionali approfondirà i seguenti moduli:
• Istituzioni: il successo delle politiche per lo sviluppo rurale dipende crucialmente dalla capacità degli stakeholder locali, nazionali ed internazionali di coordinare il proprio operato all’interno di una ampia cornice di governance. Le politiche per lo sviluppo rurale, per essere efficaci, dovrebbero essere integrate all’interno di un sistema di governance a più livelli, atto a promuovere le politiche locali e ad assicurarne la compatibilità con le dinamiche socio-economiche locali, con le politiche nazionali e le strutture istituzionali. Raggiungere un simile obiettivo potrebbe richiedere una transizione, dalla struttura gerarchica verticale diffusa in molti Paesi in via di sviluppo verso un sistema di tipo contrattuale flessibile, che valorizzi un approccio di partnership, ruoli e compiti definiti per i vari attori e istituzioni, meccanismi di responsabilizzazione e per il monitoraggio delle performance
• Inclusività: rappresenta il cuore dell’approccio territoriale. Possiede una dimensione economica e una sociale. Consiste, ad esempio, nel permettere l’accesso al mercato a piccoli, spesso efficienti, coltivatori, nell’integrare le aree in ritardo di sviluppo (di frequente a vocazione rurale) con le zone più sviluppate (in genere, quelle urbane), nel mettere in relazione tra loro le persone ed i luoghi creando opportunità occupazionali nelle regioni remote e fornendo servizi adeguati allo sviluppo delle attività agricole (salute, educazione e linee di credito dedicate). Riguarda anche l’accrescimento delle opportunità per tutti, in particolare per le donne e per le minoranze etniche. Infine, ha a che fare con la capacità di meglio orientare la spesa sociale in favore delle regioni e delle popolazioni maggiormente vulnerabili
• Innovazione: il concetto di innovazione è divenuto di recente centrale per l’illustrazione e la comprensione dei processi e delle dinamiche dello sviluppo rurale. La politiche di sviluppo agricolo incorporano sempre più di frequente una combinazione di innovazione “hard” e infrastrutture, come pure di sistemi di telecomunicazione a banda larga e servizi di trasporto, con un supporto “soft” alle attività di networking e di trasferimento tecnologico, al fine di costruire capacità di innovare e promuovere processi di creazione, applicazione e apprendimento di un patrimonio di conoscenze collettivo. L’innovazione - a livello di dinamiche sociali, nuovi meccanismi di governance e come mutamento nella definizione delle politiche, delle strategie e degli approcci – viene sempre più largamente intesa come un fattore centrale dello sviluppo rurale. La capacità di un territorio a vocazione agricola di promuovere processi di apprendimento e di innovazione sociale sempre più si configura come una fonte-chiave di vantaggio competitivo, come un moltiplicatore di attività economiche, occasioni di impiego e di sviluppo
• Informazione: sviluppare un approccio territoriale integrato per accrescere l’efficacia delle risposte alla povertà nelle zone rurali e all’insicurezza alimentare richiede il supporto di un sistema di informazioni, strumenti e prassi. La funzione di questo è quella di agevolare la descrizione e l’analisi delle varie dimensioni e asset territoriali delle regioni agricole, nonché la comprensione delle dinamiche locali e delle loro implicazioni, rispetto alle politiche e alle strategie promotrici dello sviluppo rurale.