Il mutamento delle esigenze alimentari della popolazione, orientandosi verso regimi ad elevato contenuto nutritivo, attribuisce al pesce e ai prodotti a base di pesce un futuro importante, malgrado la quantità di questo presente nelle acque stia inesorabilmente declinando, raggiungendo ormai livelli di eccezionale criticità.

L’acquacoltura deve necessariamente assumere un ruolo portante nel soddisfare la domanda di mercato che si orienta verso i prodotti a base di pesce. Essa permette infatti di ridurre l’attività di pesca effettuata con sistemi tradizionali, ridimensionando la domanda di pesce in stock e favorendo il ripopolamento. Il Mar Mediterraneo fornisce esempio dei rischi in cui viceversa si incorrerebbe, dal momento che ben il 98% delle specie in esso presenti soffre a motivo dell’eccessiva intensità dell’attività di pesca.

Il lungo ciclo di vita delle specie allevate (ad esempio, orate e spigole), la sovrapposizione dei cicli di produzione, la resistenza alle malattie, il costo dei mangimi e l’incapacità dei sistemi bancario e finanziario di supportare le aziende del settore figurano tra i principali problemi che gli allevatori del bacino del Mediterraneo devono affrontare. In conseguenza di questo, gli incubatori si trovano spesso ad operare al di sotto del loro effettivo potenziale.

Questo corso intende offrire una panoramica sul problema, sulle prospettive e sulle opportunità per un’acquacoltura sostenibile (sia in acque dolci che salate), fornendo le informazioni fondamentali circa i tratti genetici utili per le attività di selezione. Oltre a ciò, si tratterà delle strategie per la conservazione della biodiversità, dei nuovi approcci per la lotta alle malattie (alternativi ad antibiotici e vaccini) e alla nutrizione delle specie ittiche.